D.ssa Mariagrazia Fanciulli

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Il disturbo d’ansia generalizzato (DAG) è un disturbo d’ansia caratterizzato da un pressoché costante processo di rimuginazione che induce l’individuo ad avvertire preoccupazione eccessiva per intensità, durata e frequenza in relazione ad alcuni eventi, reali o immaginati.
Perché venga diagnosticato un DAG l’individuo dovrebbe riferire di incontrare grosse difficoltà  nel tentativo di controllare la propria rimuginazione  e le preoccupazioni eccessive dovrebbero essere accompagnate da almeno tre dei seguenti sintomi, per almeno sei mesi:

- irrequietezza o sentirsi tesi o con i nervi a fior di pelle
- facile affaticabilità;
- difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria;
- irritabilità;
- alterazioni del sonno (difficoltà ad addormentarsi  o a mantenere il sonno, o     sonno inquieto o insoddisfacente)
- tensione muscolare (si possono verificare anche tremori, dolori o contratture   muscolari)

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità soffre di disturbo d’ansia generalizzato il 5% della popolazione mondiale, soprattutto donne. Solo un terzo di chi ne soffre, tuttavia, si rivolge ad uno specialista della salute mentale, in quanto i sintomi fisici dell’ansia spesso portano i pazienti a rivolgersi ad altre figure professionali (es. medico di base, internista, cardiologo, pneumologo, gastroenterologo) oppure a ritenerli come caratteristiche imprescindibili ed immodificabili della propria personalità. La persona che ha un disturbo d'ansia generalizzato vive come se si aspettasse una catastrofe da un momento all’altro, in uno stato di preoccupazione quasi costante circa eventi che potrebbero accadere (ma spesso anche assai improbabili). La maggior parte delle preoccupazioni eccessive sono relative a circostanze quotidiane, come responsabilità lavorative, problemi economici, salute propria e dei familiari, incidenti a persone significative, piccole attività (es. faccende domestiche, far tardi agli appuntamenti). Si tratta di preoccupazioni eccessive, frequenti, invasive, rapide nella loro successione e difficile da controllare (per esempio rimandandole ad altri momenti).Molto spesso queste persone -per attenuare le preoccupazioni costanti- richiedono a chi li circonda rassicurazioni continue (es. sul fatto che le cose andranno bene) oppure adottano comportamenti di evitamento (es. non seguire il telegiornale per non venire a conoscenza di fatti che le potrebbero far allarmare eccessivamente): tutti comportamenti che nell’immediato rassicurano ma che, a lungo andare mantengono e rinforzano il disturbo stesso. La difficoltà ad impedire che le preoccupazioni interferiscano con l’attenzione verso le attività che si stanno svolgendo comporta frequentemente una compromissione del funzionamento lavorativo (es. rallentamento nello svolgimento dei compiti) e sociale (es. tensioni causate dalle frequenti richieste di rassicurazioni) di queste persone.
Inoltre, la presenza di eccessive preoccupazioni e la difficoltà a gestirle possono produrre una diminuzione del senso di efficacia personale e della stima di sé, che spesso conducono ad una depressione secondaria.
Perché si possa fare una diagnosi di DAG l’oggetto dell’ansia e della preoccupazione non deve essere limitato alle caratteristiche di altri disturbi clinici quali l’ansia e la preoccupazione di avere un attacco di panico (Disturbo di Attacco di Panico), il rimanere imbarazzati in pubblico (Fobia Sociale), l’essere contaminati (Disturbo Ossessivo Compulsivo), l’essere lontani da casa o dai parenti stretti (Disturbo d’Ansia di Separazione), il prendere peso (Anoressia Nervosa), l’avere molteplici fastidi fisici (Disturbo di Somatizzazione), o l’avere una grave malattia (Ipocondria), e l’ansia e la preoccupazione non si manifestano  esclusivamente durante un Disturbo Post Traumatico da Stress.


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